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STANDARD DI LAVORO SPINONE ITALIANO

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2009 15:48
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Città: BORGOMANERO
Età: 61
Sesso: Maschile
17/05/2009 11:53

"L'andatura" è di trotto lungo e serrato, assai svelto, pur rotto da brevi tempi di galoppo; tollerato qualche breve tempo di galoppo nei ritorni, sul terreno già ispezionato od all'inizio del turno ed in caso di estranee eccitazioni.

Ma l'andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, è il trotto. E' un'andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate ed in relazione all'olfatto eccellente di cui da prova questo gran fermatore, sempre che non ecceda in andature contrarie alla sua natura.

E' evidente in lui ( come in tutti gli altri trottatori ) la preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano, e la soluzione dei vari quesiti che nei grandi galoppatori è data quasi d'istinto fulmineamente, richiede in lui un processo mentale complesso che è facilmente leggibile nella sua bella maschera di "pensatore".

La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per aver ben alta la testa con la canna nasale inclinata sull'orizzonte ( verso terra ).

Entrando in lieve effluvio rallenta gradatamente l'andatura e rimonta verso l'origine presunta con gran prudenza, testa alta come sopra descritta, di passo senza altra manifestazione se si eccettuano le orecchie erette al massimo e la coda immobile un po' cadente.

Accortosi che si tratta di un falso allarme, senz'altro prosegue, riprendendo il portamento e l'andatura abituale.

Se per contro s'avvede che l'effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli ultimi passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla, e questo come per tema di far rumore. E quando ferma, irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca è portata orizzontalmente o leggermente più bassa o leggermente più alta.

Il portamento nell'insieme è nobile, imponente, vigile, ma calmo, ben eretto e lievemente proteso in avanti; il collo un po' montante e la testa ben eretta, con la canna nasale decisamente rivolta verso il basso (circa 30 gradi sotto l'orizzontale).

Se durante la cerca taglia una zona d'effluvio che lo rende immediatamente certo della presenza del selvatico, rallenta immediatamente al passo e prendendo nel suo portamento generale un atteggiamento simile a quello della ferma, solo con il collo un po' più proteso e la coda un po' più bassa, compie la " la filata " a rallentamento graduale sopra descritta seguendo la retta che lo unisce al selvatico.

Talvolta questa filata è preceduta da un breve arresto, ma ciò non è desiderabile.

Quando poi si sente d'improvviso a ridosso del selvatico ( e solo in questo caso ) ferma di scatto, restandosene il più delle volte eretto, o con gli arti un po' flessi, con la testa rivolta al basso verso il selvatico. Eccezionalmente s'accoscia in pose contorte. Quando il selvatico tenta di mettersi in salvo pedonando, lo spinone lo " guida " a vento, dominando sull'emanazione diretta, mettendosi in moto gradualissimamente; e così procede con la massima cautela schivando per quanto possibile rami secchi o foglie scricchiolanti e mantenendosi sempre nella " tensione " della ferma.

Egli ripete in somma l'azione della filata, prudentissima, ma decisa, senza tentennamenti, non concludendo in nuove ferme senza farle precedere da rallentamenti graduali. E' evidente che, dominando sull'emanazione diretta e mantenendosi il più possibile a distanza costante, condiziona il suo avanzare a quello del selvatico. E quando questo, favorito da speciali condizioni del terreno, si abbandona in fughe precipitose, sa dimostrare che la somma prudenza che lo caratterizza non gli impedisce di essere inseguitore tenace e serrato. In questo caso può venire a ritrovarsi nella circostanza di dover fermare bruscamente, per sentirsi d'improvviso a ridosso del fuggitivo, che ha ribattuto per poi lasciarsi caricare, oppure svoltando un ostacolo " et similia ".

Tra le caratteristiche dello spinone ( e degli altri continentali ) vi è pure quella di avere un collegamento assoluto con il conduttore, che non deve assolutamente mai abbandonare.

La sua natura calma e riflessiva si presta in oltre a condizionare il lavoro alle più varie circostanze, così che egli può restringere le azioni sopra descritte, corrispondenti alle migliori condizioni di selvaggina e d'ambiente, in un cornice più ristretta che sia imposta da momentanee necessità.
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Sesso: Maschile
29/06/2009 15:48

standard di lavoro dello spinone
è la copia di quello del bracco italiano, dal quale invece differisce
sia per andature (conseguenti alle angolature piu' aperte) sia per psiche che per terreni a lui piu' congeniali.
uno standard in parte differenziato era stato sottoposto all'ENCI, ma giace nei cassetti da 11 anni.
sarebbe ora che lo si riprendesse e lo si attualizzasse , in collaborazione naturalmente con il CISp
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