Il Giudice - La Relazione - Analisi del Turno -
Ogni associazione venatoria dovrebbe avere i suoi giudici.
Uso il condizionale perchè, a quanto mi risulta, solo l'ANLC e la F.I.d.C. hanno i rispettivi giudici.
Mi scuso fin da ora per l'ignoranza qualora dovesse risultare il contrario.
Quando si giudica una gara, qualunque essa sia, è obbligo del giudice redigere una "relazione" per ogni turno.
Continuerò a far riferimento prima a quanto prescritto dal Regolamento Sant'Uberto, per poi fare il raffronto col nostro Regolamento.
Sulla relazione si deve riportare:-
* il punteggio per ogni singolo capo abbattuto e quello complessivo dei capi abbattuti;
* il punteggio assegnato al concorrente su: "Correttezza, educazione venatoria e sportività" (massimo 20 punti);
* il punteggio assegnato al concorrente su: "Sicurezza ed abilità" (massimo 20 punti);
* il punteggio assegnato al cane (massimo 25 punti);
* il "giudizio" complessivo e sintetico sul turno effettuato dal concorrente (per le voci di cui ai due punteggi che lo riguardano direttamente, non in base alla quantità dei capi abbattuti);
* il "giudizio" sintetico sul cane:- per le tipicità e qualità naturali dimostrate; per quello che è stato il modo e il metodo di cerca, il riporto, la correttezza.
La somma aritmetica dei quattro punteggi darà il totale e da ciò: "La classifica".
Sono vietate le classifiche "ex equo".
In tutte le gare il giudizio del giudice é insindacabile!
Ovvio ora far ricorso più specificamente al Regolamento Sant'Uberto, all'art.17 e commi seguenti, per chiarire quali sono i "criteri di giudizio", in relazione ai quali saranno assegnati i punteggi per il concorrente (altro non sono che la sintesi di quanto ho detto prima in ordine al concorrente).
Per "correttezza ed educazione venatoria" s'intende il comportamento del concorrente in ordine all'osservanza delle leggi nazionali e regionali sulla caccia ed il modo di misurarsi anche in rapporto all'ambiente (cacciatore ecologo).
In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento:-
.- il concorrente deve, in qualsiasi momento, essere in grado di saper valutare le distanze che, a norma di legge, gli consentono lo svolgimento di un normale esercizio venatorio e, in particolare, del proprio turno di gara;
.- deve possedere in misura adeguata il senso di rispetto per le colture e proprietà altrui, tantopiù che l'esercizio venatorio, generalmente, viene svolto su terreno altrui, considerando con quanta accortezza egli si adoperi per evitare eventuale, possibile, danno;
.- è valutato il rapporto che il cacciatore instaura col cane ed il modo di condurlo. Sono valutate le reazioni nel caso di propri errori e\o di quelli del cane.
Attenzione a quel "".... comportamento del concorrente in ordine alle leggi nazionali e regionali sulla caccia…"".
Se una gara è su fagiani o starne, nessun altro selvatico potrebbe essere abbattuto all'infuori di questi. Non è così!
La gara si svolge in un quagliodromo e sulla ferma del cane potrebbe alzarsi una quaglia. Si può sparare perchè la legge ne autorizza l'abbattimento sia nei quagliodromi sia nelle Aziende Agrituristico Venatorie.
Ma ciò può avvenire solo dopo che siano stati abbattuti i capi su cui è la gara; bisogna però avere cartucce idonee a questo tipo di selvaggina.
Vuol dire che se il concorrente ha abbattuto i capi previsti per quella gara (fagiani o starne) ed ha ancora cartucce disponibili per il turno, deve cambiare le cartucce da quelle per fagiano\starna a quelle per quaglie, perchè innanzitutto il turno deve finire con l'arma carica ma la legge vieta di sparare più di due fagiani o starne nell'arco della stessa giornata venatoria (turno).
Se, infatti, ad un eventuale controllo di guardie venatorie si fosse trovati con due fagiani\starne incarnierati e l’arma ancora caricata con cartucce idonee per questo tipo di selvaggina, sicuramente si cadrebbe in contravvenzione; ecco perchè il concorrente è obbligato a cambiare cartucce anche nel turno.
Lo stesso controllo può essere effettuato dal giudice a fine turno.
E’ ovvio che nessun punteggio sarà assegnato per l’eventuale abbattimento di selvaggina diversa da quella prevista per la gara, ma la valutazione del cane ne gioverà, così come quella del concorrente nelle voci “abilità” ed “educazione venatoria”.
Non guasta mai che il giudice dia le regole in merito all’inizio della gara o che i concorrenti ne facciano specifica domanda prima che la gara abbia inizio.
Indirettamente, anche il Regolamento FITASC prevede tali abbattimenti nella specifica in cui chiarisce che è eliminato il concorrente che abbatta selvaggina “non autorizzata”.
In quel “non autorizzata” sta sia un’allodola, una rondine o altri volatili protetti, ma anche quella che è possibile abbattere solo a caccia aperta o nello specifico periodo, ed anche quella che la legge di una regione ne ha autorizzato l’abbattimento solo nei quagliodromi o AA.AA.VV.
Per "sportività" s'intende il comportamento del concorrente in rapporto alla selvaggina ed al proprio cane.
In particolare sono tenute nel debito conto, le seguenti norme di comportamento:-
.- é valutato il modo di comportarsi nei riguardi dei giudici, organizzatori ed altri concorrenti;
.- é considerato grave demerito sparare a selvatici imbroccati (cioè sugli alberi), pedinanti o al covo. L'eventuale capo abbattuto nelle condizioni di cui sopra, non viene considerato valido ai fini del punteggio previsto per l'abbattimento;
.- é considerato grave demerito sparare a selvatici fuori tiro, nonché a quelli che si dirigono verso gli astanti o pubblico (io aggiungo: anche se la distanza da costoro lo consente);
.- é considerato grave demerito sparare ad un selvatico che, pur mancato, per una valutazione oggettiva della giuria, sarebbe stato difficilmente recuperato;
.- é considerato grave demerito abbattere un selvatico e non recuperarlo;
.- qualora un selvatico abbattuto e non recuperato al momento, venga recuperato nel prosieguo del turno di gara, è considerato comunque demerito;
.- qualora un selvatico viene abbattuto e non recuperato al momento, ma recuperato dallo stesso concorrente o anche dalla giuria, successivamente all'incarnieramento dei selvatici previsti per la gara, il concorrente viene squalificato, ai sensi dell'art.15.2;
.- é valutato lo stato della selvaggina incarnierata, in quanto la giuria deve verificare che non sia stata danneggiata dal tiro.
Per "sicurezza ed abilità" s'intende l'osservanza delle norme di sicurezza nello svolgimento del turno di gara, al fine di non nuocere a sé stesso e agli altri e tutto il bagaglio tecnico messo in atto per il miglior esito del turno di gara.
In particolare sono tenute nel debito conto le seguenti norme di comportamento:-
.- é valutato il modo di portare il fucile procedendo da soli o in vicinanza della giuria o degli addetti alla gara;
.- é considerato grave demerito procedere costantemente col fucile in posizione di sparo e col dito sul grilletto;
.- é valutato il comportamento nell'affrontare ostacoli o comunque terreni insicuri, provvedendo, ove occorra, a scaricare l'arma e controllare le canne;
.- é considerato demerito utilizzare il fucile per scacciare selvatici dai cespugli;
.- é valutato, in ordine alle difficoltà, il comportamento del concorrente che, per un sollecito reperimento del selvatico, decida oculatamente di svolgere il proprio turno di gara in zona boscosa o comunque accidentata;
.- é valutato, in rapporto al selvatico che si sta cacciando, l'idoneità del tipo di cartuccia e strozzatura del fucile che si intendono usare;
.- é considerato grave demerito l'omissione di sparare a selvatici levatisi a tiro ed in buone condizioni di visibilità;
.- sono norme da tenere nel debito conto: la capacità di scelta del terreno migliore per un rapido reperimento della selvaggina, mantenendo il massimo silenzio durante il proprio turno di gara, al fine di realizzare il miglior accostamento al selvatico.
Quali le differenze col nostro Regolamento in gare ufficiali? Nessuna relativamente ai criteri di giudizio in generale.
Le sostanziali stanno solo nel punteggio:-
.- la valutazione del concorrente ha un'unica voce e riguarda la sua azione di caccia nel suo complesso, con un punteggio massimo di 10.
.- Lo stesso punteggio massimo di 10 si attribuisce al cane per quanto complessivamente ha espresso nel turno ed in quel "complessivamente" stanno tutte le valutazioni di cui innanzi
LA RELAZIONE.
La relazione non è altro che la descrizione, in sintesi, di quanto si è verificato nel turno svolto dal concorrente e dal cane.
E' indubbio che, nel turno, sia l'uno che l'altro hanno tenuto dei "comportamenti" e sono questi che devono essere valutati dal giudice.
Proprio perchè ha lo scopo di evidenziare siffatti comportamenti, in essa deve essere riportato tutto quanto il giudice -e solo lui- ha visto (e annotato).
Ogni concorrente, infatti, ha il diritto di sapere come è stato giudicato il suo comportamento e quello del suo cane. Anche (o forse soprattutto) perché si vuole "pesare" la preparazione del giudice.
E' regola redigere la relazione alla fine di ogni turno ed allo stesso momento assegnare i punteggi e quello complessivo.
Non guasta però riportare su di essa, nel corso del turno, dei segni convenzionali che ricordino eventuali fatti episodici del cane (ferme senza esito, sfrulli, rientri, passaggi a tergo del conduttore, oppure ferme risolte, con filata, guidata/accostata o altro).
Gli eventuali errori del concorrente però, siano riportati subito in relazione (io, oltre a ciò, sono solito comunicarli, con garbo, al concorrente alla fine del suo turno).
VALUTAZIONE DELLE DUE COMPONENTI
(concorrente e cane)
Nelle gare del "Sant'Uberto" o "Diana", le componenti di un turno sono due: il concorrente ed il cane. La selvaggina è solo il traguardo delle due componenti.
E' ovvio che un turno deve perciò essere valutato nel complesso di queste due parti e non come la risultanza della selvaggina abbattuta.
La qualità preminente alla quantità!
In altri termini, concorrente e cane sono i soggetti del turno ed il giudice, nella sua relazione, deve riportare il comportamento dei due, aggettivando in positivo fino al negativo l'insieme dei fattori che determinano tali comportamenti e da ciò la classifica.
E' buona norma che i giudici, all'inizio di ogni gara, illustrino ai concorrenti tale importantissima premessa.
ANALISI DEL TURNO
CONCORRENTE (o cacciatore):
.-scelta del terreno da battere in relazione al vento.
Aggettivazioni:- sceglie bene il terreno; oculata la scelta del terreno; appropriata la scelta del terreno; poco oculata o poco appropriata; non oculata o non appropriata.
.-conduzione, esplorazione del terreno e collegamento con l'ausiliare.
Aggettivazioni:- conduce con metodo e ben collegato con l'ausiliare fa esplorare tutto il terreno a disposizione; conduce con poco metodo, poco collegato, fa esplorare solo in parte il terreno; lascia l'iniziativa all'ausiliare.
.-atteggiamento attivo.
Aggettivazioni:-effettua un turno silenzioso; poco silenzioso; troppo rumoroso (troppo uso del fischio o della voce).
.-portamento dell'arma.
Aggettivazioni:-buono il portamento dell'arma; portamento dell'arma non appropriato.
.-correttezza, educazione venatoria e sportività (comportamento col pubblico o giuria, in prossimità di strade, in terreno accidentato con conseguente apertura dell'arma, raccolta dei bossoli, comportamento con l'ausiliare e con la selvaggina).
Aggettivazioni:-corretto.
Qualsiasi altro comportamento non idoneo per il quale è prevista la penalizzazione o eliminazione deve essere singolarmente riportato in relazione. Attenzione al servizio dell'ausiliare (serve il cane dalla parte sbagliata significa che il concorrente non ha avuto cura di porsi nella posizione idonea acchè l'involo del selvatico avvenisse nella direzione opposta o laterale a pubblico o giuria).
.-sicurezza ed abilità (maneggio dell'arma e abbattimento della selvaggina).
Aggettivazioni:-sicuro e preciso al servizio; poco preciso; impreciso.
In sintesi (se turno positivo o con le debite aggettivazioni decrescenti fino al negativo):-
Sceglie bene il terreno in relazione al vento. Conduce con metodo e ben collegato con l'ausiliare fa esplorare tutto il terreno. Silenzioso. Buono il portamento dell'arma. Corretto, sicuro e preciso al servizio.
CANE:- .-partenza. Aggettivazioni:-corretto alla partenza (se, sguinzagliato, aspetta il via ai piedi del concorrente); parte appena sguinzagliato.
.-movimento (galoppo o trotto più o meno aderente allo standard; coordinamento dell'anteriore col posteriore) e portamento di testa.
Aggettivazioni:-movimento nella tipicità della razza; in linea e ben coordinato; discretamente in tipo (o in linea); discretamente coordinato; poco in tipo (o in linea); non in tipo; non in linea e non coordinato (es. bascula, scoda). Buono, discreto o non coordinato il portamento di testa col movimento o in relazione al vento.
Tenere presente che, particolarmente nei galoppatori, solo una buona angolatura del posteriore determinerà un buon movimento mentre l'anteriore lo riceve e funge da ammortizzatore. Una scarsa angolatura evidenzierà il "picchiare" sull'anteriore.
.-azione.
Aggettivazioni:-continua; costante; discontinua, inframmezzata da pause o dettagli.
.-cerca (esplorazione del terreno).
Aggettivazioni:-molto, poco o scarsamente ordinata; avida o poco avida; estesa o poco estesa; sbilanciata a destra o a sinistra; ristretta; condizionata da alcuni o numerosi rientri; prevalentemente a tergo del conduttore.
.-presa di punto (ferma).
Aggettivazioni:-ferma in stile (aggiungere eventuale filata o successiva guidata\accostata); ferma con buona espressione; ferma con poca espressione; ferma in piedi (se setter inglese o griffone Korthals che devono fermare invece piegati sul posteriore); ferma sollevato sul posteriore. Si descrivano le singole ferme e si riportino le ferme senza esito, sfrulli o altri errori (es. carica, investe, rincorre a fondo e quant'altro).
.-riporto.
Aggettivazioni:-riporta a comando; riporta sollecitamente o poco sollecitamente; stenta il riporto (quando lascia, riprende e riporta oppure lascia a distanza dal conduttore); riporto impreciso (quando non porta direttamente in mano o ai piedi del conduttore ma lascia ai lati o fa il giro); riporta con dente duro; mangia il selvatico; nasconde il selvatico.
.-collegamento.
Aggettivazioni:-ben collegato; poco collegato; scarsamente collegato; indipendente dal conduttore; sordo ai ripetuti richiami. Ricordare che il turno ha termine non al suono della tromba ma al guinzagliamento del cane.
.-fondo (cioè il mantenimento dell'andatura sempre costante fino al termine del turno).
Aggettivazioni:-buono il fondo; poco fondo; cala o crolla nel finale.
In sintesi (se positivo o con le debite aggettivazioni decrescenti fino al negativo):-
Corretto al piede. Movimento nella tipicità della razza e buon portamento di testa. Azione costante. Cerca avida, ordinata e ben estesa ai lati. All'incontro col 1° selvatico ferma in bella espressione ed in stile. Risolve (dopo lunga o breve guidata\accostata) e, corretto al frullo ed allo sparo, riporta (a comando) sollecitamente. Si ripete ottimamente sul 2° (e così via). Buono il collegamento ed il fondo.
Tenere presente che è buona norma per il giudice compilare comunque la relazione per concorrente e cane anche se non c'è incontro, assegnando un punteggio che non supererà mai, nel complesso, quello dell'accoppiata (concorrente-cane) ultima in classifica che bene o male abbia realizzato almeno un abbattimento ed incarnieramento.
Così dicasi per le prove qualitative, ove concorrente è solo il cane e non c'è qualifica per quello che non abbia realizzato positivamente almeno su una ferma.
Si compili pertanto la relazione sul cane anche se non c'è incontro, valutandone il movimento e portamento di testa, azione, cerca, collegamento e fondo come sopra, poi scriva "non incontra".-
II TURNO IN FUNZIONE DEL "GIUDIZIO".
Si è potuto notare che le componenti del turno sono due: comportamento del concorrente e lavoro del cane sul terreno. La selvaggina quale traguardo delle due componenti.
Perciò, in relazione agli uni e agli altri, ritengo di poter affermare che il turno non è altro che: "Quel lasso di tempo che permette al giudice di valutare ciò che le componenti svolgono sul terreno e sulla selvaggina, per esprimere in merito il proprio giudizio".
Troppi sono però i fattori che incidono su un turno: il vento, la selvaggina, il terreno, le avversità atmosferiche, l'orario, la stagione, quando non anche le condizioni di salute del cane; da non confondere con lo scarso allenamento.
Al mutare delle condizioni sopra esposte, può certamente mutare il rendimento del cane, sempreché all'interno di esso vi sia un buon motore, un ottimo cervello, la tipicità della razza ed un buon dressaggio.
Il giudizio é un termine astratto e tale deve rimanere nella mente del giudice.
Il turno è fine a sé stesso. Significa che quello che si è visto in quel momento non è ripetibile.
La prestazione del cane in quel turno, pertanto, non deve mai "bollare" né positivamente né negativamente e il giudice non deve mai "ricordare" come ha giudicato quel soggetto in precedenza, ovvero come altri giudici hanno valutato quel cane in altre gare.
Il giudizio deve basarsi solo su fatti inoppugnabili ed oggettivi di quel momento, che non si prestino ad interpretazione discrezionale.
Le interpretazioni occorrono ma devono essere razionali e non intuitive.
Per dire che quel soggetto "non guida", si deve vedere il selvatico che sta pedinando ed il cane non lo segue.
Analogo discorso vale per il giudizio sul concorrente.
Mai il giudice deve lasciarsi influenzare dal "nome" del concorrente, ed analogamente mai deve lasciarsi condizionare da commenti positivi o negativi del pubblico che assiste alla gara.
IL CAMPIONATO INTERNAZIONALE "F.I.D.A.S.C."
Nel concludere l'argomento "gare", ritengo utile si sappia che la F.I.D.A.S.C. (Federazione Internazionale Discipline con Armi Sportive da Caccia) programma annualmente numerosi Campionati Internazionali, quali il tiro al piattello, con l'arco ed altri, e tra essi il Campionato Internazionale per cani da ferma e da cerca.
A tali Campionati partecipano tutte le Organizzazioni sportive degli Stati che a detta Federazione aderiscono.
Per l'Italia partecipa il CONI, a mezzo delle specifiche Associazioni o Federazioni Sportive da esso riconosciute.
Si era dell’avviso che la FIDASC potesse inserire nel programma del Campionato Internazionale anche le gare con abbattimento del selvatico, ma né il CONI né la FCI (Federazione Cinofila Internazionale) le hanno riconosciute e pertanto tali gare sono rimaste riconosciute e spesate dalla sola FidC.
Per il Campionato Internazionale FIDASC sono valevoli, pertanto, solo le prove di lavoro per cani da ferma su selvaggina naturale riconosciute dall’ENCI e dalla FCI.
Ritengo però utile riportare qui di seguito quanto è previsto per le gare con abbattimento valevoli per il Campionato Internazionale FidC.
Le regole del Campionato per cani da ferma e da cerca sono sancite nel Regolamento Internazionale Sant'Uberto che, dall'art. 1 all'art.4, comma 7, paragrafo 2, ha le stesse norme e gli stessi criteri di giudizio del Regolamento F.I.d.C., tranne che per la programmazione (2 giornate), i turni (uno per giornata) e per il punteggio.
In questo Regolamento, infatti, la giuria ha a disposizione un totale di 100 punti, così suddivisi:-
.- un massimo di 20 punti per il tiro (10 per ogni capo abbattuto di prima canna e 5 se di seconda). Toglie 5 punti al concorrente per ogni capo mancato con uno o due colpi;
.- un massimo di 50 punti per l'azione realizzata dal cacciatore (di cui 15 per correttezza ed educazione venatoria, 15 per sportività e 20 per sicurezza ed abilità).
Se il cacciatore spara ad un capo di selvaggina autorizzato ma che non è stato precedentemente fermato o lavorato dal suo cane, otterrà solamente un massimo di 15 punti (nel giudizio sull'azione svolta dal cacciatore) a causa della mancanza di sportività.
.- un massimo di 30 punti per valutare la "performance" del cane (di cui 15 per le qualità naturali e 15 per "gli aspetti del dressaggio").
Continua.....