setterpointer

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    AngeloDMA
    Post: 1.070
    Città: CESENATICO
    Età: 72
    Sesso: Maschile
    00 04/11/2010 23:20
    Per quelli che non potranno leggere o rispondere lì, posto anche qui ciò che ho scritto in altro forum.
    Ho tolto solo qualche nome che non è in questo forum perchè non mi sembra corretto sia riportato anche qui, ove non gli sarà possibile eventualmente rispondere.



    Leggendo gli interventi in alcuni trheads, prendo spunto per aprire questo nel quale, mi auguro, potremo esporre i vari pensieri, cercando di non toccare la suscettibilità di nessuno in particolare, men che meno cadere nelle diatribe personali.
    Mi espongo io per primo scusandomi se sarò tacciato di essere prolisso, mi auguro non banale, ma soprattutto chiarendo fin da ora che non è mio costume e nemmeno ho le capacità di pormi su piedistalli a dettar “bibbie”.

    Comincio con:
    SETTER CONTINENTALIZZATI

    Se partiamo dalla premessa di Alberto Chelini che qui di seguito esporrò, forse ci potremo capire meglio.

    In Europa, a seconda della conformazione del terreno delle varie Nazioni, si diversificarono le razze. Questa diversificazione, perciò, non avvenne seguendo gusti di sorta, ma solo per esigenze di carattere ambientali.

    In Italia, con terreni a maggioranza declivi e boscosi, spesso paludosi, si imposero cani che non dovevano battere lontano dal fucile. Bracchi e spinoni la fecero da padroni proprio per la loro cerca ristretta, instancabili su qualunque tipo di terreno e con qualsiasi temperatura.
    In Francia e Germania, con terreni misti, si imposero razze dalla cerca più ampia, ma non troppo; breton e kurzhaar sopra ogni altra.
    In Inghilterra, con vaste lande e brughiere (i moors), si era quasi obbligati a selezionare razze dalla cerca molto ampia e soprattutto veloce perché, in poco tempo, dovevano battere ampi appezzamenti per poi passare ad altri della medesima grandezza. Quali cani potevano soddisfare queste esigenze se non i pointer e i setter?


    Mi sembra ovvio dire che i setter ed i pointer, quanto gli altri continentali esteri, li trasferirono in Italia, in una terra non propriamente a loro idonea, ma a questa si “italianizzarono”.
    Il problema è che loro hanno capito noi già da tempo, ma noi ancora non abbiamo capito loro.
    Mi spiego meglio e voglio mantenermi solo col setter inglese.
    Chi alleva con passione e serietà cerca di ottenere setter il più vicino possibile allo standard di razza. Non sto qui a disquisire sullo standard FCI e quello italianizzato, altrimenti ci perderemmo nei meandri della discussione italo-albionese ferma in piedi e coda alta, ferma flessa e coda a scimitarra.
    Magari con il “distinguo” tra il setter da expo-caccia e setter da caccia-prove, sicuramente errando, siamo persino riusciti a costruire due gruppi della stessa razza col punto in comune “la caccia”.
    Fin qui gli allevatori, piccoli o grandi che siano.
    Ma i cacciatori, che poi sono gli ipotetici clienti primari?
    C’è chi vuole il setter in pieno stile di razza che deve prendere terreno anche quando le condizioni di vegetazione non lo consiglierebbero, sfruttando magari le modernità tecnologiche quali beeper o collari satellitari, e c’è chi se lo fa cambiare perché dice che non se lo gode a caccia se si allontana più dei 50 metri. Chi sbaglia? Il setter o chi ha scelto il setter per il suo tipo di caccia?
    C’è chi guarda all’estetica e chi guarda al carniere fregandosene del “portamento” e del movimento.
    C’è chi lo vuole bianco perché lo si vede anche nel folto e c’è chi li preferisce bianco-nero o bianco-fegato solo per star dietro alle mode del momento o allo stallone che di quei colori sta producendo bene o se ne scrive (anche molto) sulle riviste del settore.
    Ora “ci siamo scoperti”, ancorché inesperti, anche “saltimbanchi” pretendendo ai 3 – 4 mesi la ferma, il riporto, il terra, il seduto, il dietro, il non andare dietro le rondini o le farfalle, il tutto e subito quando fino agli 8 – 9 mesi i cuccioloni dovrebbero essere lasciati liberi di sbizzarrirsi senza costrizione alcuna se non quella di imparare a camminare a guinzaglio col padrone, senza strattonare o azzuffarsi col cane che magari gli starebbe accanto.
    Non “capiamo” che se ci può essere l’eccezione della precocità, non è certamente questa la regola. Non “capiamo” neanche che se le dita di una mano non sono tutti uguali, nemmeno tra fratelli ci può essere eguaglianza. Ciò non toglie che ogni dito ha la sua funzione e se proprio non è bloccato da qualche problema, prima o poi anche il mignolo farà la sua funzione, così dicasi per quel cucciolone meno precoce se solo gli si darà un po’ di tempo e pazienza in più.
    Se si ha la fortuna di ottenere i giochetti da saltimbanco si fa pubblicità al cane e all’allevatore; se questa fortuna viene ad essere ritardata o qualcosa nell’addestramento non ha funzionato per errori propri, è colpa del cane, dell’allevatore e forse anche della razza.

    CANI PORTATI A CACCIA ANCOR PRIMA DELLE PROVE
    Tanti sono i trhead nei quali si dibatte questo argomento, per ultimo ma non ultimo quello “.............”.
    Già ho espresso lì la mia opinione in merito e non ritengo utile ripetermi.
    Seppur non mi è mai piaciuto parlare dei miei setter perché ho preferito sempre ne parlassero quei pochi che li hanno in mano, ritengo sia opportuno chiarire che non mi interessano i maschi “col passo del cacciatore”; per capirci, quelli che sanno andare a caccia per ore ma non sarebbero capaci di correre mezz’ora, o per qualche altro particolare, in qualche nota delle prove.
    La mancanza di selvaggina e di terreni idonei mi ha spinto a mandare alcuni cuccioloni all’estero ove attualmente si trovano, cacciando rosse e beccacce da una parte, beccacce e coturnici dall’altra. Altri ancora saranno tra poco pronti per partire.
    Come me tanti altri si comportano analogamente, grandi e piccoli allevatori con o senza affisso.
    A febbraio prossimo tireremo le somme sugli attuali “stranieri” e quelli che avranno “il passo del cacciatore” li dovrò vendere, magari facendo la fortuna di qualcuno che vorrà divertirsi a caccia, ma a me non interessano solo perché maschi.
    Quanti saranno propensi a capire che nessuno fa niente per niente?
    I cani con un “cognome” tanto più conosciuto non rimarranno certamente nei box dell’allevatore, ma quanti sono consapevoli che i costi per tenere dei cani fuori, per un amatoriale, sono uguali a quelli di un allevatore più conosciuto?
    Io sono consapevole dei miei rischi, ma quanti sanno che è più facile che vengano molti buoni cacciatori e “forse” qualcuno buono per qualche nota delle prove?
    E quando pur qualcuno di essi viene buono per le prove, quanti sanno che proprio lì cominciano i veri problemi per un allevatore?
    A prescindere dai costi, il carissimo amico Giorgio Guberti suole sempre ripetere:”Quando la moglie va a letto con un altro uomo è sicuro che torna a casa migliorata, quando un cane va in mano a un dresseur il più delle volte ti torna a casa che non lo puoi usare nemmeno a caccia”.
    Sacrosante parole!

    ALLEVAMENTO ............
    Non ho il piacere di conoscere personalmente l’uomo, ma dell’allevatore ne ho sentito ampiamente parlare e solo in bene.
    Non posso però non apprezzare la sua “sobrietà” nel rispondere nel trhead che lo chiama direttamente in causa; ciò, a mio parere, a conferma sulla serietà della persona.
    Siccome la cinofilia ed in particolare l’allevamento non è una scienza esatta, ogni allevatore serio cerca di ottenere i migliori risultati da un accoppiamento che ancor oggi è basato solo su elementi soggettivi.
    Quando la scienza ci dirà che nell’allevamento 2 + 2 farà 4, solo allora cambieremo gli attuali metodi di riproduzione.
    Parlando di uno stallone al quale spesso si fa riferimento nel trhead in questione, posso dar per certo che ne farò uso anche io che sono e rimango “il signor nessuno”, ma ritengo di sapere quale mia femmina darle.
    Se poi qualcuno fosse così gentile da dire qui stesso e per inciso quali siano i difetti trasmissibili che io ancora non conosco di questo stallone, non solo gliene sarei grato io ma tutta la cinofilia “setteriana” in generale.
    Per ora mi rifaccio comunque a quanto sopra scritto:”Se si ha la fortuna di ottenere i giochetti da saltimbanco si fa pubblicità al cane e all’allevatore; se questa fortuna viene ad essere ritardata o qualcosa nell’addestramento non ha funzionato per errori propri, è colpa del cane, dell’allevatore e forse anche della razza”.
    D’altra parte, fu Cristo ed ebbe quelli che lo volevano libero e quelli che lo volevano in croce; figuriamoci un comune mortale.
    Ne vogliamo parlare da buoni cristiani?

    Angelo Di Maggio

    « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)
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    alfio68 setter
    Post: 1.122
    Città: CATANIA
    Età: 55
    Sesso: Maschile
    00 05/11/2010 19:40
    inizio con il dire che secondo me lo standard quello e' e quello deve rimanere,se c'e' uno standard di qeulla razza perche' farne altri?
    il setter a 50 metri,veramnete nun me piace ma,se vado a caccia e ci so posti che.... l'intelligenza fa la differenza e quindi un ottimo cane rispetto ad un cane sufficiente,lo portera' a capire come....
    ma la cosa principale che un buon cane da caccia deve aver e che se trova terreni molti sporchi come superficie e ne gira alla larga,tante volte non sentira' la presenza del selvatico e quindi.... certo la velocita' li non ci sara' ma siamo a caccia e lo scopo principale e trovar selvaggina che mica sta li messa ad aspettare che un cane ci passi a 50 km ora per farsi fermare.
    sul cane che caccia o prove o su sacrifici o sui risultati li' non metto voce ahahahhaa.
    sugli allevatori se ne dicono e se ne sentono di tutti i colori.
    a me spiace dirlo ma chi ci commercia il piu' delle volte tra risultati di prove e cucciolate non..... ci marcia e tanto,ma non bisogna mai fare di un erba tutto un fascio,comunque chi prende un cane deve saper che anche se figlio diretto di..... non sempre sara' un..... altrimenti tutti avremmo in mano dei ....
    ma ricordarsi che chi cresce e porta il cane avanti puo' farsi che almeno nel mondo della caccia riesca a farsi valere,per il mondo delle prove li solo i grandi professionisti potranno far si che .....
    ma secondo me non tutti riusciranno perche hanno la loro grande convinzione che il loro sistema sia.... e quindi il cane si deve adeguare a loro,questo per me e' l'inizio della fine ahahahhaha.
    scusate il mio poco prof intervento ahahahaha
    saluti
    alfio68
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    l' inglese
    Post: 1.442
    Città: ARZIGNANO
    Età: 58
    Sesso: Maschile
    00 05/11/2010 23:47
    Caro Angelo hai postato una discussione che avra' moltissime possibilita' di sbocco , almeno a mio avviso ...
    Qualcuno degli amici del Forum avra' certo conosciuto , o di fama , o di persona il Cav. Ciceri , personaggio storico del Bracco Italiano , Giudice ed allevatore , si mormora e neanche tanto velatamente , che lui abbia rinsanguato l' oramai finito Bracco nazionale con immissione di sangue Pointer e ancor piu' Setter , quest' ultimo per l' affinita di filare la ferma , a differenza del Pointer che ferma di scatto . E quando lo fece , non uso' cani modesti , ma bensi' cani dalla grande prestazionalita' , quelli che si erano distinti nelle prove di G.C. .
    L' eccesso , ahinoi quasi obbligato di consanguineita' , dopo la seconda Guerra Mondiale vi erano rimasti ben pochi Bracchi It. , il malnutrimento protratto per generazioni e generazioni e , cosa ancor piu' grave , l' utilizzo di sangue Segugio e Cocker , avevano creato soggetti flaccidi , pesanti , amorfi , pieni di malattie della pelle e degli occhi , con eccessi di pelle , segnale appunto di linfatismo , giogaie e grasselle che toccavano quasi a terra , e mancanza di istinto di ferma , cose non ancora del tutto scomparse , anzi ...
    Con questi audaci , ma neccessari rinsanguamenti la razza inizio' a migliorare ... Detto cio' per farvi capire il " Personaggio " , vi riporto all' incirca una sua risposta , quando ad una delle prime Prove Speciale Bracco It . fatta nella Riserva di Alonte , quando uno dei presenti gli chiese quale fosse lo standard del Bracco , rispose :
    " Che non sia un " Pelandrone " e che quando gli venga chiesto di andare a Caccia non marchi visita ! " .
    Un giovane ed irruento Bracco quel giorno fece una prestazione esagerata , anzi addirittura sovranaturale rispetto ai suoi simili , ma si espresse in lunghe fasi di galoppo , il proprietario si scuso' con Ciceri della ridotta fase di trotto , ma lui rispose con i suoi modi quasi burberi che era un gran Bracco quello li' e che se ne fregava se galoppava , anzi cosi' facendo dimostrava entusiasmo , forza , avidita' e salute e fondo , doti che erano da coltivare con amore e premura per il bene , forse quello vero , della rassa ...
    Questa mia lunga licenza per dire che non dobbiamo scordarci che la prima cosa chiesta ad un qualsiasi cane da caccia e' l' attitudine , poi movimento , portamento , presa di punto , ecc, ecc sono cose di indubbio valore , ma devono essere i contorni e non l' unico piatto di portata ... Sottolineo che queste peculiarita' piacciono moltissimo anche a me .
    Zurlini diede una risposta ad un raduno che mi piacque molto , il tema era lo standard di galoppo del Pointer , credo quello piu' complesso e che , anche se divino , possa presentare ugualmente un piccolissimo neo ... Il grande conoscitore di cani , prima del giudice disse che al mondo non esiste un galoppo di un Pointer perfettamente identico ad un altro esemplare della stessa razza , come per quello di un Dingo , di un Lupo , un Leone , ecc. ,ecc. .
    La valutazione deve esser fatta in base ad un' armonia ed ad una eleganza atte a far si' che il soggetto in questione abbia la minor fatica nel muoversi e la maggior resistenza , fermo restando la sua concretezza nel reperire e fermare i selvatici consoni .
    C' erano 2 Pointers , uno ben costruito , muso eccellente , portamento alto di testa , correva con appena discreto impeto e aveva un fondo mediocre . Ah , pur portando la testa alta e avendo un gran cesello , col naso col bordo di piatto , fermava quasi mai i Beccaccini .
    L' altro costruito con un anteriore poco elevato , muso sottile e quasi divergente , portamento di testa o pari linea dorsale , o , piu' spesso , anche sotto , Velocita' , Fondo , Aperture il doppio di quello ben piu' tipico e fermo' anche 6 beccaccini in 6 incontri nella stessa giornata ... E a 300 metri il piu' bello diventava come per incanto quello piu' brutto .

    Quale e' in questo caso lo standard migliore ?


    Ciao a tutti da Roberto

    l' inglese
    [Modificato da l' inglese 05/11/2010 23:54]
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    l' inglese
    Post: 1.442
    Città: ARZIGNANO
    Età: 58
    Sesso: Maschile
    00 06/11/2010 10:12
    Riguardo alla " Continentalizzazione " dei Setters Italiani , e' anche vera , ed e' stata , probabilmente , la salvezza della razza , o , perlomeno forte motivo della sua espansione tra i cacciatori , piu' attenti da sempre alla concretezza , che allo spettacolo . Abbiamo ancora sangue agonistico e di qualita' e lo vediamo sempre di piu' anche nei cacciatori , che si stanno sempre piu' affinando .
    Credo che nel Pointer sia stata fatta piu' selezione verso ai puri , o agli estremi esponenti della razza , che , a onor del vero , hanno piu' difficolta' a rimanere nei nostri sempre piu' ristretti angoli di caccia , cio' ha , ahinoi tutti , fatto allontanare la massa dei cacciatori da questa eccezionale razza . Da un po' il Pointer Club sta' lavorando per far tornare questo cane al guinzaglio del cacciatore , con qualche bel segnale positivo , ma il cammino non e' certo breve , ne facile , anzi e' stato reso ancor di piu' ostico con l' erta salita causata da questa brusca flessione economica mondiale , nonche' lo continuo scadere della qualita della caccia col cane da ferma , soprattutto se di razza inglese , in Italia .

    Ricordiamoci sempre che la reale salute di una razza canina da caccia si legge in base al suo utilizzo dai cacciatori , loro e nessun altro rapppresentano il suo futuro .

    Ma non disperiamo eh , che con la passione si superano anche le montagne ... E i nostri Pointers ed i nostri Pointermans passione ne hanno in abbondanza ...

    Ciao a tutti da Roberto

    l' inglese
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    Cris.69
    Post: 221
    Città: ROMA
    Età: 54
    Sesso: Maschile
    00 07/11/2010 17:05
    Proverò a dire il mio pensiero sull'argomento per quanto consta alla mia modesta conoscenza cinofila ed esperienza venatoria....

    Premesso che chiunque scelga una razza da ferma lo faccia consapevolmente ben conoscendo le caratteristiche morfo-funzionali della stessa...affermo che il nembrotte mai e poi mai debba piegare questa ai suoi "gusti" ma scegliere quella che più corrisponda a essi!

    Chi sceglie il pointer o il setter lo fa per il loro modo di affrontare il terreno, di andare oltre col fine di trovare....

    L'una o l'altra razza, poi, viene scelta probabilmente a seconda del proprio temperamento (dell'uomo) o, comunque, per le emozioni che riesce a trasmettere....valutazioni tutte individuali...

    In Italia agli inizi del novecento esistevano già alcuni setter inglesi che però, spesso, erano stati incrociati e che, comunque, presentavano strutture imponenti e azioni sul terreno che non rispecchiavano più quelli dei loro antenati anglosassoni....

    Da qui, alcuni Gentiluomini cominciarono a importare i Capostipiti dei soggetti attuali...alcuni nomi, quasi in ordine cronologico (perdonerete qualche eventuale errore in quanto sto andando prettamente a memoria): Banchory Jim, Teddy de Nogent, Lingfield Felix, Stylish Vane, Stylish Turvy, Lingfield Mystic, e alcuni altri...

    Essi erano soggetti in taglia (al garrese anche 70 cm) che alternavano tranquillamente la caccia (pianura, collina o montagna) con le Prove di Lavoro....

    Essi non erano lo scarto dell'allevamento d'oltremanica ma, al contrario, ne rappresentavano il vertice qualitativo...

    Mentre, quindi, da un lato era vero che i terreni italiani non corrispondevano ai moors scozzesi è altrettanto vero che quei soggenti dimostrarono (anche a caccia) di essere dei giganti sia nei terreni inglesi che in quelli del belpaese...

    Ciò si chiama: ADATTAMENTO!

    In questo senso si sono italianizzati cioè il setter inglese ha acquisito ( o meglio era dotato) della medesima capacità che a noi italiani, nei momenti di crisi della storia, ci ha permesso di risalire la china con dignità se non con successo... [SM=g27985]

    E i loro attuali discendenti sono degni figli dei loro padri....

    Quei setter inglesi NATURALI...naturalmente si adatteranno e cacceranno da inglesi se si deciderà una giornata su terreni aperti e non fitti di vegetazione...ridurranno velocità e ritmo in condizioni più "chiuse"....

    E se tra questi vi fosse quello con caratteristiche agonistiche (velocità e ritmo) - le qualità stilistiche dovrebbero essere la conditio sine qua non per la decisione di valorizzare o meno un soggetto mentre la mentalità (aperture) dovrebbero rappresentare l'ovvietà per un Inglese - alternerà senza problemi (tranne se con qualche individuale problema di equilibrio) la Caccia e le Prove...

    L'una sarà di stimolo e di educazione per le altre e non una probabile caus di danno....

    Un setter inglese VERO ci dimostrerebbe quanto possa riuscire a essere "flessibile" anche dal punto di vista interiore....

    La Caccia viene prima delle Prove e queste ultime, sin dalla loro nascita, ad essa sono intimamente legate in un "flusso energetico" bidirezionale...o così a mio parere dovrebbe essere...

    Ma mentre la Caccia senza le Prove sopravvivrebbe, quest'ultime senza la prima perderebbeo la loro ragione d'esistere...(stiamo parlando di cani da caccia).....

    Spero di non avervi tediato....

    Salutoni...

    Cris
  • ombra.11
    00 28/01/2011 09:36
    Personalmente ritengo che il Sig. Cris69 abbia fatto un'analisi attenta dell'argomento.
    Se veramente tutti adottassero questi criteri, ci ritroveremmo i campi da prove pieni di soggetti cacciatori. Purtroppo ho ceduto, cedo e cederò cuccioloni e adulti che a caccia non andranno mai. Dico purtroppo perchè la cosa non dipende da me, ma da chi preferisce avviare un soggetto giovane alla carriera agonistica. Può darsi che il soggetto faccia una buona carriera e diventi una buona macchina da soldi...ma in realtà cosa ci sarà dietro? Probabilmente un cane che di naturale ha solo il modo di "pisciare", perchè le coercizioni gli avranno fatto assumere atteggiamenti errati, del tutto innaturali. Per i dresseur (o almeno la maggior parte di quelli che conosco), basta che il cane abbia un buon movimento e poi ci penseranno loro ad inquadrarli sul terreno a suon di piombo e scariche. Il soggetto deve maturare a caccia, dare sfogo al suo istinto venatorio, bramare per la ricerca del selvatico, abboccarlo, sentirne il profumo, il sapore.
    Un soggetto come la India del filmato di Cris, farebbe gola a tanti, giovane ma che denota delle qualità. Dico a Cris69 di non cedere troppo facilmente a tentazioni, i buoni soggetti sono importanti per le prove, ma costituiscono un patrimonio genetico importante.
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    Cris.69
    Post: 221
    Città: ROMA
    Età: 54
    Sesso: Maschile
    00 28/01/2011 09:51
    Re:
    ombra.11, 28/01/2011 9.36:

    Personalmente ritengo che il Sig. Cris69 abbia fatto un'analisi attenta dell'argomento.
    Se veramente tutti adottassero questi criteri, ci ritroveremmo i campi da prove pieni di soggetti cacciatori. Purtroppo ho ceduto, cedo e cederò cuccioloni e adulti che a caccia non andranno mai. Dico purtroppo perchè la cosa non dipende da me, ma da chi preferisce avviare un soggetto giovane alla carriera agonistica. Può darsi che il soggetto faccia una buona carriera e diventi una buona macchina da soldi...ma in realtà cosa ci sarà dietro? Probabilmente un cane che di naturale ha solo il modo di "pisciare", perchè le coercizioni gli avranno fatto assumere atteggiamenti errati, del tutto innaturali. Per i dresseur (o almeno la maggior parte di quelli che conosco), basta che il cane abbia un buon movimento e poi ci penseranno loro ad inquadrarli sul terreno a suon di piombo e scariche. Il soggetto deve maturare a caccia, dare sfogo al suo istinto venatorio, bramare per la ricerca del selvatico, abboccarlo, sentirne il profumo, il sapore.
    Un soggetto come la India del filmato di Cris, farebbe gola a tanti, giovane ma che denota delle qualità. Dico a Cris69 di non cedere troppo facilmente a tentazioni, i buoni soggetti sono importanti per le prove, ma costituiscono un patrimonio genetico importante.




    Grazie e terrò in mente il Suo "paterno" consiglio [SM=g27988]

    Cris
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    lupin_74
    Post: 78
    Città: LENTINI
    Età: 49
    Sesso: Maschile
    00 28/01/2011 16:30
    Daccordissimo con Lei sig.Ombra,lo straquoto in pieno,da quello che dice
    si denota che oltre ad essere un vero cinofilo e' anche un cacciatore dal palato fine.
    Le posso garantire che Criss non e' uno sprovveduto, anzi..........
    comunque grazie per i suoi consigli,servono a tutti..........
    Saluti Alberto
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    gibe53
    Post: 193
    Città: GENOVA
    Età: 71
    Sesso: Maschile
    00 29/01/2011 12:42
    Caro Rudy,
    consentimi di chiamarti così, ma nel forum così usa, leggo che hai ceduto e continuerai a cedere cuccioloni che forse non andranno mai a caccia. Io sono di Genova e non sono un dresseur e non frequento nemmeno le prove, mi considero un cacciatore e ti posso assicurare che i miei cani a caccia ci vanno. Ti chiederai il perchè di di queste righe, presto detto. Vista la vicinanza e la grande competenza che traspare dai tuoi scritti, mi sono chiesto, perchè non aprofittare di questa grande risorsa in prospettiva di aggiornare la mia squadra. Piu' volte dagli amici del forum ti è stato chiesto qual'è la razza che prediligi, quale allevi e a quale genealogia appartengono i tuoi cani.
    Spero vorrai consentirci di conoscerti meglio con la speranza di poterci conoscere personalmente quanto prima.
    Cordialmente, Gilberto









    Graeme Sims
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    Michele Mariotti
    Post: 32
    Città: SUBIACO
    Età: 72
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2011 14:04
    Re:
    gibe53, 29/01/2011 12.42:

    Caro Rudy,
    consentimi di chiamarti così, ma nel forum così usa, leggo che hai ceduto e continuerai a cedere cuccioloni che forse non andranno mai a caccia. Io sono di Genova e non sono un dresseur e non frequento nemmeno le prove, mi considero un cacciatore e ti posso assicurare che i miei cani a caccia ci vanno. Ti chiederai il perchè di di queste righe, presto detto. Vista la vicinanza e la grande competenza che traspare dai tuoi scritti, mi sono chiesto, perchè non aprofittare di questa grande risorsa in prospettiva di aggiornare la mia squadra. Piu' volte dagli amici del forum ti è stato chiesto qual'è la razza che prediligi, quale allevi e a quale genealogia appartengono i tuoi cani.
    Spero vorrai consentirci di conoscerti meglio con la speranza di poterci conoscere personalmente quanto prima.
    Cordialmente, Gilberto




    io non capisco chi cede sempre i cuccioli allevati agli altri ma che cacciatore è.
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    alfio68 setter
    Post: 1.122
    Città: CATANIA
    Età: 55
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2011 14:33
    io ad esempio amo crescere e portare un cucciolone ad un buon livello per la caccia,ma ciò non toglie che non posso tener tutti i cuccioli,quindi li cedo cosi come poi qualche altro che avrò completato,inoltre amo sistemare quei soggetti che avranno delle difficoltà iniziali e che alcuno o per poco tempo o perché la scarsa capacita' li mettono da parte.ebbene qui mi sentiro' molto soddisfatto sia per il lavoro fatto diciamo anche per orgoglio personale,ma sopratutto perché quel cane da caccia scartato e magari... sara' un cane da caccia a tutti gli effetti.
    poi se rimane qualche euro non fa proprio male(specialmente in questi periodi ahahaha)
    saluti
    alfio68
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    gibe53
    Post: 193
    Città: GENOVA
    Età: 71
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2011 14:40
    Re: Re:
    Michele Mariotti, 01/02/2011 14.04:




    io non capisco chi cede sempre i cuccioli allevati agli altri ma che cacciatore è.




    Visto che hai quotato il mio intervento, puoi spiegarmi meglio se il tuo è rivolto a me o a qualcun'altro. Non riesco a capire il senso del tuo scritto. cerca di spiegarmelo meglio.

    Ad ogni buon conto benvenuto in questo forum.
    Gibe









    Graeme Sims
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    Michele Mariotti
    Post: 32
    Città: SUBIACO
    Età: 72
    Sesso: Maschile
    00 03/02/2011 13:45
    Re: Re: Re:
    gibe53, 01/02/2011 14.40:




    Visto che hai quotato il mio intervento, puoi spiegarmi meglio se il tuo è rivolto a me o a qualcun'altro. Non riesco a capire il senso del tuo scritto. cerca di spiegarmelo meglio.

    Ad ogni buon conto benvenuto in questo forum.
    Gibe




    Grazie per il benvenuto. mi sembravo chiaro ma era rivolto al signor ombra11 e non a te.
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    gibe53
    Post: 193
    Città: GENOVA
    Età: 71
    Sesso: Maschile
    00 03/02/2011 17:31
    Ok, grazie per il chiarimento e saluti,
    [SM=g27988]
    Gilberto









    Graeme Sims